mercoledì 9 luglio 2008

Il popolo ha ricominciato a farsi sentire...


Forse la gente si sta svegliando; forse le persone hanno capito che farsi mettere i piedi in testa dai "potenti" e dal loro denaro non porta a nulla; forse, davvero, il popolo si sta stufando e vuole farsi sentire. La nostra ritrovata unità è una forza che, ora, non dobbiamo lasciar sfumare nuovamente. Siamo semi-compatti contro la costruzione di simboli troppo forti per i nostri territori. C'è chi ne fa una questione razziale, xenofoba, chi addita senza riflettere. A queste persone io dico: provate a chiedere la costruzione di una Chiesa all'interno di un territorio dedito all'islam. Cosa accadrebbe? Non risuscireste nemmeno a finire la frase... e sareste già mandati a casa a calci nel sedere. Sfido chiunque a sfatare il mio pensiero.

Non sono una persona polemica (o, per lo meno, non all'eccesso), qui si tratta di essere reali e coerenti. Non come il Consiglio Federale, che respinge l'iniziativa per un semplice ed intuibile (oltre che stupido) motivo: LA PAURA.

Vedremo cosa accadrà alle urne, per ora....

115'000 NO! Grazie, Svizzera!

Per chi non fosse al corrente della situazione, lascio un articolo tratto da TicinoNews:

08.07.2008 - 11:33
L'iniziativa popolare depositata alla Cancelleria federale. Pellegrini: "Qualche migliaio dall'UDF Ticino". Rusconi: "Abbiamo dato una mano"

L'iniziativa popolare contro i minareti è stata depositata oggi alla Cancelleria federale corredata di 115'000 firme. Il comitato promotore ha approfittato di questa occasione per ribadire le sue motivazioni: i minareti - ha sottolineato - non sono costruzoni a carattere religioso, ma "il simbolo di una rivendicazione politico-religioso del potere che rimette in causa i diritti fondamentali". "L'UDF Ticino ne ha raccolte qualche migliaio", ci dice Edo Pellegrini presidente dell'UDF Ticino. "E anche noi abbiamo dato una mano", aggiunge Pierre Rusconi presidente dell'UDC Ticino. "Colui che pone la religione al di sopra dello Stato, come avviene nell'islamismo, si trova in totale contraddizione con la Costituzione federale", spiegano i promotori dell'iniziativa rappresentanti dell'UDC e dell'Unione democratica federale (UDF). Il Consiglio federale chiederà al popolo e al Parlamento di respingere l'iniziativa popolare: in un comunicato pubblicato oggi dai suoi servizi, il presidente della Confederazione Pascal Couchepin ricorda che diversi membri del governo si sono già espressi pubblicamente contro il divieto dei minareti. La ministra degli esteri Micheline Calmy-Rey si è in particolare interrogata sulla compatibilità dell'iniziativa con la costituzione. Il lancio dell'iniziativa popolare "contro la construzione dei minareti" ha suscitato diverse reazioni: preoccupazione è stata in particolare espressa dall'Organizzazione della conferenza islamica. L'ex giudice federale Giusep Nay ha da parte sua invitato il Parlamento a non sottoporre il testo a votazione popolare: ritiene che l'iniziativa sia inapplicabile e violi la libertà di religione. In un comunicato pubblicato oggi dalla Federazione delle Chiese protestanti della Svizzera considera il testo "inappropriato". "La polarizzazione è una cattiva strada. Occorre preoccuparsi dell'integrazione", sottolinea. L'idea di un divieto generale puro e semplice dei minareti è stata lanciata in piena polemica attorno a diversi progetti di costruzione tra i quali quelli di Wangen (SO) e di Langenthal (BE).

1 opinioni:

Individuo impertinente ha detto...

Ciao! C'é da dire che non é finita qua la storia...
Ora Berna ha la facoltà di decidere si annullare l'iniziativa, e tanti già ventilano questa possibilità in quanto, secondo loro, viola norme internazionali, europee e costituzionali elvetiche... speriamo di andare al voto quanto prima... ;)